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I fitness tracker? Possono allungare la vita se usati con costanza

Ottobre 2019

150 minuti di movimento alla settimana possono allungare l’aspettativa di vita? Uno studio lo conferma, dimostrando che l’utilizzo continuativo dei dispositivi per tenere traccia della nostra attività fisica può essere di aiuto per rendere costante l’appuntamento con il fitness. Intanto gli esperti consigliano di introdurre sempre più aspetti di gamification per incentivare le persone ad utilizzarli in maniera duratura.

OMS: 150 minuti a settimana

È la raccomandazione dell’Organizzazione Mondiale della Sanità che ha pubblicato il documento “Strategia per l'attività fisica OMS-2016-2020”: ad adulti e over 65 sono consigliate quasi tre ore di movimento alla settimana per mantenersi in salute. L’OMS consiglia almeno 150 minuti di attività aerobica di moderata intensità o, in alternativa, 75 minuti ad intensità vigorosa, con la raccomandazione di aumentare via via sia il ritmo che il periodo di allenamento. Per bambini e giovani, invece, è prevista un’ora al giorno di attività da moderata a intensa. 
I fitness tracker possono avere un ruolo non da poco per raggiungere questo obiettivo: non solo perché ci offrono un dato oggettivo sulle nostre performance, ma anche perché ci motivano ad essere costanti e non abbassare la media di minuti dedicati allo sport. 

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Lunga vita al fitness tracker

La riprova che 150 minuti di attività possono allungare la vita è arrivata di recente da uno studio basato proprio sull’uso di un misuratore di attività. L’indagine è stata svolta dal Dr. Timothy Church, (Pennington Biomedical Research Center in Baton Rouge) e ha coinvolto quasi 4000 uomini e donne di mezza età ai quali è stato fatto indossare un fitness tracker per una settimana al fine di ottenere dati veritieri circa la loro attività motoria. Per i dieci anni seguenti i ricercatori hanno tenuto sotto controllo le condizioni dei soggetti coinvolti per scoprire se effettivamente il movimento avesse inciso sulla qualità della loro vita: ne è risultato che a mostrare il 35% in meno di probabilità di morire prematuramente erano i più attivi, secondo i dati forniti dai misuratori di attività. I ricercatori consigliano, dunque, di utilizzare un fitness tracker per monitorare continuativamente i miglioramenti.

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Il fitness? Va incentivato anche con i videogiochi

Utilizzare un fitness tracker con continuità aiuta a regolarizzare l’attività fisica. Soprattutto se al monitoraggio vengono aggiunti alcuni elementi di gioco. Il consiglio giunge ancora dal Dottor Church che esclama: “Guardate Pokemon Go! Potrebbe essere il futuro dei fitness tracker". L’app in realtà aumentata che ha conosciuto il boom negli scorsi mesi premia i giocatori che si muovono di più e secondo le stime ipotizzate da Microsoft Research con l’Università di Stanford, se il gioco “fosse in grado di sostenere il coinvolgimento della sua base di utenti corrente” potrebbe allungare la vita degli utenti statunitensi di circa 2.825 milioni di anni complessivi, circa 41 giorni ad utente. Basti pensare che in 30 giorni dal lancio di Pokemon GO è stato registrato un aumento dell’attività fisica pari a 144 miliardi di passi negli Stati Uniti.

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Più attivi con Pokemon GO

Lo studio ha esaminato per un periodo di tre mesi 32.000 persone negli Stati Uniti che indossavano un dispositivo Microsoft Band. Analizzando le query di ricerca, i ricercatori sono stati in grado di dedurre con “alta sicurezza” che fra di loro 1.420 erano utenti Pokémon Go, individuando una correlazione con l’incremento dell’attività motoria. I dati dello studio sono marginali, ma il ricercatore dell’Università di Standford Tim Althoff vede in questo genere di approccio un’importante possibilità in tema di salute pubblica: “Credo che la grande domanda sia se questi giochi possono sostenere l'impegno a lungo termine (...) Questi giochi potrebbero dare un contributo davvero prezioso per la salute pubblica”. 

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